Nella
festa di Tutti i Santi, Papa Francesco all’Angelus, rende omaggio ai santi
“della porta accanto”, esempi vivi e coraggiosi da imitare nella vita
quotidiana. Poi un appello per la pace il Centrafrica, attraversato da una
nuova ondata di violenze . “Faccio appello alle
parti coinvolte affinché si ponga fine a questo ciclo di violenze”. Vicino ai
Padri comboniani della parrocchia Nostra Signora di Fatima nella capitale
Bangui, che accolgono numerosi sfollati”, il Papa si è rivolto all’intero
popolo centrafricano: “Esprimo – ha detto - la mia solidarietà alla Chiesa, alle altre
confessioni religiose e all’intera nazione Centrafricana, così duramente
provate mentre compiono ogni sforzo per superare le divisioni e riprendere il
cammino della pace”. “…domenica 29
novembre ho in animo di aprire la porta santa della cattedrale di Bangui,
durante il Viaggio apostolico che spero di poter realizzare in quella Nazione.
Il Papa ha ricordato che questi sono “persone che appartengono totalmente a
Dio”, cosi come li presenta il libro dell’Apocalisse: “una moltitudine immensa
di ‘eletti’ segnati dal sigillo di Dio. Siamo consapevoli di questo grande
dono? Tutti noi figli di Dio! Ci ricordiamo che nel Battesimo abbiamo ricevuto
il “sigillo” del nostro Padre celeste e siamo diventati suoi figli? Per dirlo
in un modo semplice: portiamo il cognome di Dio, il nostro cognome è Dio,
perché siamo figli di Dio. Qui sta la radice della vocazione alla santità!"
Santi esempi da imitare, ha sollecitato il Papa: "Facciamo attenzione, non
soltanto quelli canonizzati, ma i santi, per così dire, “della porta accanto”,
che, con la grazia di Dio, si sono sforzati di praticare il Vangelo
nell’ordinarietà della loro vita, non sono canonizzati." A questi santi
dobbiamo essere grati, e grati a Dio che ce li ha donati e messi vicini, esempi
vivi e contagiosi del modo di vivere e di morire, fedeli a Gesù e al suo
Vangelo”.

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