Papa Francesco, nell’Angelus del 2 novembre, giorno in cui la liturgia invita a commemorare i fedeli defunti, ha invitato i fedeli a non fermarsi a davanti la morte che "non è l’ultima parola, perché l’uomo è destinato ad una vita senza
limiti, che ha la sua radice e il suo compimento in Dio”. Lo ha detto il Papa prima di pregare per le vittime di
guerre e violenze, per i cristiani uccisi per la loro religione e per quanti
sono morti “senza il conforto sacramentale o non hanno avuto modo di pentirsi”.
Il Papa ha invocato lo “sguardo pietoso” di Dio, che ci accompagna “sulla
strada di una completa purificazione”, per essere accolti nelle braccia
dell’“infinita misericordia”. “Nessuno dei tuoi figli vada perduto nel fuoco
eterno dell’Inferno, dove non ci può essere più pentimento. Ti affidiamo
Signore le anime dei nostri cari, delle persone che sono morte senza il
conforto sacramentale, o non hanno avuto modo di pentirsi nemmeno al termine
della loro vita”. La “Sorella morte corporale” ha auspicato il Pontefice,
rifacendosi a San Francesco d'Assisi, “ci trovi vigilanti nella preghiera”,
affinché “niente ci allontani” da Dio su questa Terra, “ma – ha aggiunto -
tutto e tutti ci sostengano nell’ardente desiderio di riposare serenamente ed
eternamente” nel Signore. Il giorno dedicato ai defunti, ha quindi spiegato il
Papa, è “intimamente” legato alla Solennità di tutti i Santi, “così come la
gioia e le lacrime - ha detto - trovano in Gesù Cristo una sintesi che è
fondamento della nostra fede e della nostra speranza”. In queste ore, ha
riflettuto il Santo Padre, in tanti fanno visita al cimitero, che è “luogo del
riposo” in attesa del risveglio finale: “è bello pensare – ha aggiunto – che
sarà Gesù stesso a risvegliarci”. Gesù “ha rivelato che la morte del corpo è
come un sonno dal quale Lui ci risveglia”. D’altra parte la tradizione della
Chiesa ha sempre esortato a pregare per i defunti, in particolare attraverso la
celebrazione eucaristica che, ha spiegato il Pontefice, “è il miglior aiuto
spirituale che noi possiamo dare alle loro anime, particolarmente a quelle più
abbandonate. Il fondamento della preghiera di suffragio - ha proseguito,
ricordando quanto ribadito dal Concilio Vaticano II - si trova nella comunione
del Corpo Mistico” di Gesù Cristo.

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