Sono venuti in Terra Santa anche per «incoraggiare i pellegrinaggi a venire nella terra di Gesù per rinnovare la fede e sostenere i cristiani di questi luoghi». Lo scrivono i vescovi europei, radunatisi in Galilea e a Gerusalemme dall’11 al 16 settembre, nel Messaggio dell’assemblea plenaria del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) diffuso ieri, al termine dei lavori. 'Io viaggio con Dio' ha accolto questo invito ed ha messo in cantiere una serie di iniziative per accompagnare cristiani e turisti proprio nella Terra Santa. In questi giorni si sta predisponendo il programma per il viaggio di Capodanno con partenza il 27 o il 29 dicembre. (info: m.antonini@ioviaggiocondio.it )
Il Messaggio non può ignorare il tema delle migrazioni che in questi mesi gravitano verso l’Europa con flussi provenienti soprattutto dall’Africa e dal Medio Oriente. I vescovi scrivono che «la complessità di questo esodo, con le sue inevitabili differenziazioni, richiede da parte dei singoli Stati, le cui situazioni sono radicalmente diverse, molta attenzione al fine di rispondere tempestivamente alle necessità di aiuto immediato e di accoglienza di persone disperate a causa di guerra, persecuzione, miseria. Gli Stati, attraverso le istituzioni necessarie, devono mantenere l’ordine pubblico, garantire la giustizia per tutti e offrire una generosa disponibilità per chi ha veramente bisogno, nella prospettiva anche di una integrazione rispettosa e collaborativa. Grande è l’impegno delle Chiese d’Europa che, seguendo le indicazioni del Santo Padre Francesco, collaborano con gli Stati, i quali sono i primi responsabili della vita sociale ed economica dei loro popoli».
Considerata l’ampiezza del fenomeno e delle tragedie umanitarie in corso, il Ccee chiede all’Onu interventi efficaci per la prima accoglienza dei profughi, ma anche «per fermare la violenza e costruire la pace e lo sviluppo di tutti i popoli». È decisivo per la stessa Europa che si stabilisca la pace in Medio Oriente e nel Nord Africa, così come nel continente stesso, a cominciare dall’Ucraina. Anche per il Medio Oriente occorre ripetere che «il dialogo e lo sviluppo sono il vero nome della pace». Il Ccee dedica un cenno anche a due questioni d’attualità per i cristiani in Israele e Palestina: il caso della collina di Cremisan, a ridosso di Betlemme, dove sta per essere costruito un altro tratto del muro di separazione israeliano, e le attese delle scuole cristiane frustrate dalle politiche del governo di Israele.
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