sabato 6 febbraio 2016

PADRE PIO A ROMA, IN 25 MILA PER IL SUO ARRIVO A SAN PIETRO

Sono almeno 20 mila, divenuti poi 25 mila all'arrivo delle spoglie in piazza San Pietro, i fedeli e i pellegrini, che ieri hanno preso parte alla processione che ha condotto le urne di San Pio e San Leopoldo Mandic, scelti dal Papa come testimoni speciali del Giubileo della Misericordia, dalla Chiesa di San Salvatore in Lauro nel centro di Roma alla basilica vaticana. Un fiume di devoti venuti da tutte le parti d'Italia e anche dall'estero (un frate cappuccino assicura che un gruppo è venuto apposta dall'Australia) cui si sono mescolati via via, nel percorso tracciato lungo le vie strette del centro prima dell'ingresso in via della Conciliazione, anche turisti e semplici cittadini. E così, tra non pochi disagi per il traffico e tra la meraviglia di tanti turisti, è esplosa, nel cuore di Roma, la devozione popolare, soprattutto nei confronti del santo di Pietrelcina. 

Scatti continui di foto con i telefonini, preghiere e canti hanno accompagnato per tutto il tempo il corteo partito alla 16 dalla chiesa di San Salvatore in Lauro e arrivato in circa due ore, procedendo per un chilometro e mezzo scortato dalle forze dell'ordine, in piazza San Pietro. Fortissima l'attrazione che la reliquia di San Pio ha esercitato sulla folla. Già non appena la salma, trasportata in spalla dai frati cappuccini del convento di San Giovanni Rotondo, ha fatto la sua comparsa in piazza, una pioggia di flash ha immortalato il corpo del santo custodito in una teca speciale che per la prima volta ha lasciato il Gargano. "Evviva padre Pio", rimbombava in piazza mentre tanti romani incuriositi si sono affacciati alle finestre per seguire l'evento. Si sono sentiti anche tanti apprezzamenti con romani che ricordavano di non aver mai visto un evento del genere nel centro della città, che pure è la sede mondiale della cristianità. Lungo tutto il percorso, poi, tanti hanno allungato di continuo verso i frati rosari, fazzoletti, sciarpe perché li accostassero all'urna in atto di devozione. Il momento di maggiore disagio per il traffico si è avuto intorno alle 17 quando il corteo ha attraversato Ponte Sant'Angelo mettendosi in direzione della basilica. A guidare il corteo mons. Rino Fisichella, presidente del pontificio consiglio della Nuova evangelizzazione e 'regista' del Giubileo, mentre anche il sindaco di San Giovanni Rotondo ha guidato, dietro al gonfalone, una rappresentanza della cittadina pugliese. 

Nel corteo c'era anche il superiore dei frati cappuccini di Pietrelcina che ha confidato: "Una volta i fedeli venivano per lo più a chiedere grazie per malattie. Oggi vengono quasi tutti a chiedere la grazia del lavoro". Vi aspettavate tanta partecipazione? "Noi forse sì - ha risposto un frate del Convento di San Giovanni Rotondo -, perché riceviamo in continuazione i fedeli che vengono a omaggiare il santo. Quello che viene da pensare è che forse è Roma che non si aspettava tanta devozione. E' stata una sorpresa per la città". Alle 18 le teche sono arrivate sul sagrato di San Pietro. Le ha accolte l'arciprete, il cardinale Angelo Comastri, che ha indicato San Pio e San Leopoldo come "grandi confessori". "Hanno lasciato passare un fiume di misericordia - ha osservato - prestando anche 16 o più ore al giorno nel confessionale. E' impressionante quante persone hanno ritrovato la fede in questo modo". Le teche sono entrate quindi in basilica dove i fedeli potranno rendere omaggio ai due santi. E si annuncia già molto affollata oggi l'udienza speciale che papa Francesco terrà per l'occasione con i Gruppi di preghiera di Padre Pio. (Ansa)

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