venerdì 29 gennaio 2016

IN ITALIA... PER CERCARE GERUSALEMME

Nella lunga storia della Cristianità, non c'è fedele che, nel compiere la propria personalissima ricerca del Dio della Croce, non si sia fermato almeno una volta nella vita, con il corpo o anche soltanto col pensiero, a Gerusalemme. In questo viaggio mistico che confonde epoche e spazi, e che nel corso di un'esistenza alterna momenti difficili ad altri colmi di speranza, si può affermare con un sorriso che forse noi abitanti del Belpaese siamo benedetti o almeno un po' privilegiati perché in Italia "Gerusalemme è dappertutto". Lo spiega bene Franco Cardini nel suo libro "Andare per le Gerusalemme d'Italia", edito da il Mulino, un'approfondita guida geografico-storico-spirituale per scoprire i segni gerosolimitani disseminati sul nostro territorio, ancora visibili e in molti casi anche tangibili. Il dialogo tra "il centro della Cristianità cattolica e la città radice del monoteismo abramitico", scrive Cardini, "si esprime in ogni rigo della storia italiana, in ogni pietra delle sue città": in virtù di questo, e fornendo una grande mole di informazioni, dati, dettagli, storie e percorsi, l'autore permette al lettore di questo piccolo, appassionato volume, di "viaggiare per terra pensando al cielo", come recita il titolo di uno dei capitoli.  

Sarà affascinante scoprire i richiami continui nei secoli della liturgia cattolica a Gerusalemme, o anche il significato che il pellegrinaggio e la ricerca spirituale hanno assunto di epoca in epoca. O ancora, libro alla mano, iniziare a pensare al proprio itinerario gerosolimitano, cercando le sacre reliquie a Roma, percorrendo le francigene e le romee - le strade dei pellegrini -, visitando i monumenti che, da Venezia a Firenze, rinviano al Sepolcro, le città santuario (da Varallo a San Vivaldo) e le Montagne Sacre. E allora chissà, forse possiamo davvero, se non immedesimarci, almeno provare a immaginare quali emozioni deve aver sentito l'imperatrice Elena nel 326: in quell'epoca lontana, l'archeologa "ante litteram", madre di Costantino e ormai ottantenne, partì alla volta della Terra Santa e scoprì "tre mistiche spelonche" - una collina, un sepolcro scavato nella roccia e una grotta - che identificò come la roccia del Calvario, il luogo di sepoltura di Gesù e la cisterna in cui venne gettata la Croce utilizzata per la sua esecuzione. Un cammino intriso di spiritualità e leggenda, che riportò alla luce i Luoghi santi per eccellenza strappandoli alla profanazione: veri simboli senza tempo, che tornano costantemente anche nelle tracce italiane di Gerusalemme perché ricreati nel nostro Paese sotto forma di santuari. (ANSA)

Vieni in Terra Santa con noi! Per saperne di più visita il nostro sito: http://www.ioviaggiocondio.it o scrivi all'indirizzo: m.antonini@ioviaggiocondio.it

lunedì 18 gennaio 2016

11 FEBBRAIO A LOURDES

A Lourdes con Io viaggio con Dio e Opera Romana Pellegrinaggi in occasione dell'anniversario della prima apparizione della Madonna a Bernadette. In pellegrinaggio dal 9 al 12 febbraio 2016.

Martedì 9 febbraio: Partenza in aereo Alitalia da ROMA per LOURDES. Nel pomeriggio, introduzione al pellegrinaggio, celebrazione della S. Messa e saluto alla Madonna presso la Grotta delle Apparizioni.

Permanenza a LOURDES (Mercoledì 10 febbraio / Giovedì 11 febbraio):  Durante il soggiorno partecipazione alle Celebrazioni ufficiali del Santuario inclusa la S. Messa Internazionale. Visita ai Santuari ed ai ricordi di Bernadette.

Venerdì, 12 febbraio: Celebrazione della S. Messa e saluto alla Vergine. Tempo a disposizione per la preghiera personale. Trasferimento in aeroporto e partenza in aereo per il rientro a Roma.

Viaggio da e per aeroporto in pullman. 

Quota: (sono previste riduzioni per figli da 0 a 16 anni)

Dettaglio 9/12 FEB 16
Totale
Quota Partecipazione
Tasse Accessori
Quota Iscrizione
Adulti                                              (Euro)
760,00
590,00
140,00
30,00

Per informazioni:

Marco Antonini 340-3726564  
m.antonini@ioviaggiocondio.it


lunedì 11 gennaio 2016

IL PAPA: 'CERCATE LA DATA DEL VOSTRO BATTESIMO'

Conclusa ieri la Santa Messa con l’amministrazione del Battesimo ad un gruppo di bambini nella Cappella Sistina, a mezzogiorno il Santo Padre Francesco si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro. Queste le parole del Papa

Cari fratelli e sorelle, buongiorno! In questa domenica dopo l’Epifania celebriamo il Battesimo di Gesù, e facciamo memoria grata del nostro Battesimo. In tale contesto, stamattina ho battezzato 26 neonati: preghiamo per loro! Il Vangelo ci presenta Gesù, nelle acque del fiume Giordano, al centro di una meravigliosa rivelazione divina. Scrive san Luca: «Mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese su di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”» (Lc 3,21-22). In questo modo Gesù viene consacrato e manifestato dal Padre come il Messia salvatore e liberatore. In questo evento – attestato da tutti e quattro i Vangeli – è avvenuto il passaggio dal battesimo di Giovanni Battista, basato sul simbolo dell’acqua, al Battesimo di Gesù «in Spirito Santo e fuoco» (Lc 3,16). Lo Spirito Santo infatti nel Battesimo cristiano è l’artefice principale: è Colui che brucia e distrugge il peccato originale, restituendo al battezzato la bellezza della grazia divina; è Colui che ci libera dal dominio delle tenebre, cioè del peccato, e ci trasferisce nel regno della luce, cioè dell’amore, della verità e della pace: questo è il regno della luce. Pensiamo a quale dignità ci eleva il Battesimo! «Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!» (1 Gv 3,1), esclama l’apostolo Giovanni. Tale realtà stupenda di essere figli di Dio comporta la responsabilità di seguire Gesù, il Servo obbediente, e riprodurre in noi stessi i suoi lineamenti: cioè mansuetudine, umiltà, tenerezza. E questo non è facile, specialmente se intorno a noi c’è tanta intolleranza, superbia, durezza. Ma con la forza che ci viene dallo Spirito Santo è possibile! Lo Spirito Santo, ricevuto per la prima volta nel giorno del nostro Battesimo, ci apre il cuore alla Verità, a tutta la Verità. Lo Spirito spinge la nostra vita sul sentiero impegnativo ma gioioso della carità e della solidarietà verso i nostri fratelli. Lo Spirito ci dona la tenerezza del perdono divino e ci pervade con la forza invincibile della misericordia del Padre. Non dimentichiamo che lo Spirito Santo è una presenza viva e vivificante in chi lo accoglie, prega in noi e ci riempie di gioia spirituale. Oggi, festa del Battesimo di Gesù, pensiamo al giorno del nostro Battesimo. Tutti noi siamo stati battezzati, ringraziamo per questo dono. E vi faccio una domanda: chi di voi conosce la data del suo Battesimo? Sicuramente non tutti. Perciò vi invito ad andare a cercare la data, chiedendo per esempio ai vostri genitori, ai vostri nonni, ai vostri padrini, o andando in parrocchia. E’ molto importante conoscerla, perché è una data da festeggiare: è la data della nostra rinascita come figli di Dio. Per questo, compito a casa per questa settimana: andare a cercare la data del mio Battesimo. Festeggiare quel giorno significa e riaffermare la nostra adesione a Gesù, con l’impegno di vivere da cristiani, membri della Chiesa e di una umanità nuova, in cui tutti sono fratelli. La Vergine Maria, prima discepola del suo Figlio Gesù, ci aiuti a vivere con gioia e fervore apostolico il nostro Battesimo, accogliendo ogni giorno il dono dello Spirito Santo, che ci fa figli di Dio.

Dopo l’Angelus


Cari fratelli e sorelle, saluto tutti voi, fedeli di Roma e pellegrini venuti dall’Italia e da diversi Paesi. Saluto in particolare gli studenti dell’Istituto Bachiller Diego Sánchez de Talavera La Real, Spagna; il coro degli Alpini di Martinengo con i familiari; il gruppo adolescenti di San Bernardo in Lodi. Come dicevo, in questa festa del Battesimo di Gesù, secondo la tradizione ho battezzato numerosi bambini. Ora vorrei far giungere una speciale benedizione a tutti i bambini che sono stati battezzati recentemente, ma anche ai giovani e agli adulti che hanno ricevuto da poco i Sacramenti dell’iniziazione cristiana o che ad essi si stanno preparando. La grazia di Cristo li accompagni sempre! E a tutti auguro una buona domenica. Non dimenticatevi il compito a casa: cercare la data del mio Battesimo. E per favore, non dimenticatevi anche di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!

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giovedì 7 gennaio 2016

LE SPOGLIE PADRE PIO A ROMA IL 3 FEBBRAIO

È stato definito dalle autorità ecclesiastiche il programma di massima della traslazione temporanea e della permanenza delle spoglie di san Pio da Pietrelcina a Roma. Nella mattina del 2 febbraio, l'urna contenente il corpo di Padre Pio verrà trasferita nella chiesa superiore a lui intitolata. Alle ore 18,00, a conclusione dell'Anno della Vita Consacrata, mons. Michele Castoro, arcivescovo di Manfredonia - Vieste - San Giovanni Rotondo presiederà una solenne Concelebrazione Eucaristica a cui parteciperanno tutti i religiosi e le religiose dell'Arcidiocesi. Il 3 febbraio, alle ore 7,30, nella medesima chiesa il guardiano della Fraternità, fr. Francesco Langi, presiederà la santa Messa. Al termine l'urna partirà per Roma, con l'arrivo previsto nel primo pomeriggio nella basilica di San Lorenzo al Verano, affidata alla cura pastorale dei frati minori cappuccini, dove giungeranno anche le reliquie del corpo di san Leopoldo Mandiæ. I due Santi resteranno nell'antica Basilica anche per tutta la giornata del 4 febbraio. Nel pomeriggio del 5 febbraio saranno accompagnati processionalmente nella Basilica di San Pietro, dalla parrocchia di San Salvatore in Lauro (situata nel cuore del centro storico della capitale e scelta come una delle tre chiese di riferimento dei pellegrini in cammino verso la Porta santa vaticana). Il 6 febbraio, alle ore 10,00, in piazza San Pietro, Papa Francesco concederà un'udienza speciale agli aderenti dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio, ai dipendenti di Casa Sollievo della Sofferenza e ai fedeli dell'Arcidiocesi di Manfredonia - Vieste - San Giovanni Rotondo. La mattina del 9 febbraio il Santo Padre presiederà una Concelebrazione Eucaristica con e per i frati minori cappuccini di tutto il mondo. Il 10 febbraio, mercoledì delle Ceneri, nell'ambito di una solenne Concelebrazione, che si svolgerà sempre in San Pietro, il Pontefice conferirà a circa 1000 Missionari della Misericordia (sacerdoti e religiosi di tutto il mondo) il mandato di essere «segno della sollecitudine materna della Chiesa per il Popolo di Dio, perché entri in profondità nella ricchezza di questo mistero così fondamentale per la fede» (Misericordiae Vultus, 18). «I Missionari, invitati dai Vescovi, andranno nelle Diocesi per animare le missioni al popolo o tutte quelle iniziative che hanno un particolare riferimento alla Misericordia. Essi saranno chiamati particolarmente a svolgere il loro mandato predicando e confessando. Per questo, Papa Francesco concederà loro l'autorità di assolvere anche i peccati riservati alla Sede Apostolica» (dalla prefazione del libro La misericordia in Padre Pio). La mattina dell'11 febbraio, dopo la Celebrazione Eucaristica presieduta da mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, le reliquie del corpo di san Pio da Pietrelcina ripartiranno da Roma dirette a Pietrelcina (da dove il Cappuccino era partito 100 anni fa, precisamente il 17 febbraio 1916, senza farvi più ritorno). L'arrivo è previsto per le ore 15,00 a Piana Romana (frazione rurale del paese sannita, dove la famiglia di Padre Pio possedeva un podere e dove il Cappuccino ricevette le prime stimmate). Qui si svolgerà una Liturgia di accoglienza e, a seguire, l'urna verrà accompagnata nella chiesa conventuale della Sacra Famiglia, dove permarrà nelle giornate del 12 e del 13 febbraio.Il 14 febbraio, dopo una Concelebrazione Eucaristica presieduta alle ore 9,00 dall'arcivescovo metropolita di Benevento, mons. Andrea Mugione, le reliquie del corpo di san Pio lasceranno Pietrelcina dirette alla chiesa del Convento dei Frati Minori Cappuccini di Sant'Anna a Foggia, ripercorrendo il cammino effettuato dal Santo circa 100 anni prima. Alle ore 15,30 si svolgerà un incontro di preghiera, che precederà la partenza per San Giovanni Rotondo. Alle ore 17,00 è previsto l'arrivo in Piazza Padre Pio, dove mons. Michele Castoro presiederà la santa Messa domenicale. Quindi un corteo accompagnerà san Pio da Pietrelcina dinanzi al Palazzo Municipale, dove l'Arcivescovo impartirà la benedizione alla città di San Giovanni Rotondo. Il corteo riprenderà il cammino verso Casa Sollievo della Sofferenza, in cui le reliquie sosteranno, fino alle ore 16,00 del 16 febbraio, quando verranno traslate nuovamente nella chiesa a lui intitolata. Qui, al loro arrivo, si svolgerà la Concelebrazione Eucaristica conclusiva, presieduta da fr. Francesco Dileo, rettore del santuario di Santa Maria delle Grazie e della chiesa di San Pio da Pietrelcina.

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lunedì 4 gennaio 2016

IL PAPA: ''PORTARE IL VANGELO IN TASCA CI FARA' BENE''

Alle ore 12 di ieri il Santo Padre Francesco si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale. Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana.

Cari fratelli e sorelle, buona domenica!
La liturgia di oggi, seconda domenica dopo Natale, ci presenta il Prologo del Vangelo di san Giovanni, nel quale viene proclamato che «il Verbo – ovvero la Parola creatrice di Dio – si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14). Quella Parola, che dimora nel cielo, cioè nella dimensione di Dio, è venuta sulla terra affinché noi la ascoltassimo e potessimo conoscere e toccare con mano l’amore del Padre. Il Verbo di Dio è lo stesso suo Figlio Unigenito, fatto uomo, pieno di amore e di fedeltà (cfr Gv 1,14), è lo stesso Gesù. L’Evangelista non nasconde la drammaticità della Incarnazione del Figlio di Dio, sottolineando che al dono d’amore di Dio fa riscontro la non accoglienza da parte degli uomini. La Parola è la luce, eppure gli uomini hanno preferito le tenebre; la Parola venne tra i suoi, ma essi non l’hanno accolta (cfr vv. 9-10). Hanno chiuso la porta in faccia al Figlio di Dio. È il mistero del male che insidia anche la nostra vita e che richiede da parte nostra vigilanza e attenzione perché non prevalga. Il Libro della Genesi dice una bella frase che ci fa capire questo: dice che il male è “accovacciato davanti alla nostra porta” (cfr 4,7). Guai a noi se lo lasciamo entrare; sarebbe lui allora a chiudere la nostra porta a chiunque altro. Siamo invece chiamati a spalancare la porta del nostro cuore alla Parola di Dio, a Gesù, per diventare così suoi figli. Nel giorno di Natale è stato già proclamato questo solenne inizio del Vangelo di Giovanni; oggi ci viene proposto ancora una volta. È l’invito della santa Madre Chiesa ad accogliere questa Parola di salvezza, questo mistero di luce. Se lo accogliamo, se accogliamo Gesù, cresceremo nella conoscenza e nell’amore del Signore, impareremo ad essere misericordiosi come Lui. Specialmente in questo Anno Santo della Misericordia, facciamo sì che il Vangelo diventi sempre più carne anche nella nostra vita. Accostarsi al Vangelo, meditarlo, e incarnarlo nella vita quotidiana è il modo migliore per conoscere Gesù e portarlo agli altri. Questa è la vocazione e la gioia di ogni battezzato: indicare e donare agli altri Gesù; ma per fare questo dobbiamo conoscerlo e averlo dentro di noi, come Signore della nostra vita. E Lui ci difende dal male, dal diavolo, che sempre è accovacciato davanti alla nostra porta, davanti al nostro cuore, e vuole entrare. Con un rinnovato slancio di abbandono filiale, noi ci affidiamo ancora una volta a Maria: la sua dolce immagine di madre di Gesù e madre nostra la contempliamo in questi giorni nel presepio.

Dopo l’Angelus

Cari fratelli e sorelle, rivolgo un saluto cordiale a voi, fedeli di Roma e pellegrini venuti dall’Italia e da altri Paesi. Saluto le famiglie, le associazioni, i diversi gruppi parrocchiali, in particolare quello di Monzambano, i cresimandi di Bonate Sotto e i giovani di Maleo. In questa prima domenica dell’anno rinnovo a tutti gli auguri di pace e di bene nel Signore. Nei momenti lieti e in quelli tristi, affidiamoci a Lui, che è nostra misericordia e nostra speranza! Ricordo anche l’impegno che ci siamo presi a capodanno, Giornata della Pace: “Vinci l’indifferenza e conquista la pace”; con la grazia di Dio, potremo metterlo in pratica. E ricordo anche quel consiglio che tante volte vi ho dato: tutti i giorni leggere un brano del Vangelo, un passo del Vangelo, per conoscere meglio Gesù, per spalancare il nostro cuore a Gesù, e così possiamo farlo conoscere meglio agli altri. Portare un piccolo Vangelo in tasca, nella borsa: ci farà bene. Non dimenticate: ogni giorno leggiamo un passo del Vangelo. Vi auguro buona domenica e buon pranzo. E, per favore, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Arrivederci.



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